Se si amano i mobili in legno, è probabile che prima o poi si abbia a che fare con i tarli.
Questi piccoli ma voracissimi insetti, infatti, possono mettere in serio pericolo la nostra mobilia e anche altre strutture presenti in un ambiente, come travi o pavimenti in legno.
Il legno, infatti, per i tarli rappresenta sia l’ambiente dove vivere, sia la loro fonte di cibo, e le gallerie da essi scavate quando si trovano in fase larvale (per poi uscire dal legno in fase adulta lasciando il tipico foro) possono alterare grandemente l’aspetto dei manufatti in legno, arrivando addirittura a indebolirne la struttura e causarne il deterioramento.
Per questo motivo, in caso di infestazione, è importante attivarsi con trattamenti efficaci e definitivi, che oltre a eliminare tutti i tarli in ogni loro fase, possano preservarne i nostri mobili anche da attacchi futuri.
La diffusione dei tarli può essere bloccata in diverse maniere: con l’impiego di tecniche meccaniche (per esempio utilizzando trappole a ferormoni), tecniche fisiche (modificando l’ambiente in cui si trovano gli insetti) e tecniche chimiche (utilizzando sostanze insetticide).
Per fortuna nel tempo ci si è resi conto di quanto sia importante limitare o eliminare del tutto l’impiego di sostanze che possono causare danni alla nostra salute e all’ambiente, e così si tende a sostituire l’impiego di sostanze chimiche con metodi di intervento antitarlo ecologici.
Da considerare, inoltre, che i metodi chimici di lotta ai tarli (che in passato riguardavano per lo più sostanze come il bromuro di metile, la fosfina e l’acido cianidrico, molte delle quali oggi non più commercializzabili), non sempre risultano risolutivi. Per esempio, l’impiego di sostanze che vengono stese a pennello (spesso per interventi fai-da-te), a spruzzo o a immersione non sempre garantiscono una risoluzione definitiva al problema, in quanto gli insetti presenti in profondità non vengono raggiunti ed eliminati del tutto.
Sono stati così messi a punto metodi ecologici che, senza l’impiego di sostanze pericolose per la salute e per l’ambiente, consentono di ottenere una disinfestazione completa e duratura.
Si tratta di tecniche che in pratica interferiscono con l’habitat in cui vivono i tarli, eliminandoli o con l’utilizzo del calore (per esempio con trattamenti a microonde) o modificandone l’atmosfera (per esempio con una disinfestazione in camera anossica con anidride carbonica), o anche utilizzando il freddo (metodo impiegato soprattutto per piccoli oggetti, in pratica “congelando” il legno e uccidendo così i tarli).
In particolare, vogliamo ricordare che il metodo in atmosfera controllata con anidride carbonica, che agisce su tarli e acari del legno per soffocamento, oltre a non essere tossico ed essere rispettoso per l’ambiente, non danneggia o compromette l’estetica dei manufatti in legno, cosa che invece potrebbe avvenire utilizzando metodi che impiegano alte temperature.
È dunque importante che quando si deve risolvere il problema che riguarda una infestazione da tarli o altri insetti xilofagi, si valutino trattamenti disinfestanti che, oltre a essere efficaci, siano atossici, non abbiano impatto ambientale, non lascino alcun tipo di residuo o odore sui manufatti o nei locali trattati, non rovinino il legno e prevengano eventuali attacchi futuri.
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