Uno degli interventi che più spesso sono necessari per quanto riguarda mobili in legno è il trattamento antitarlo. I tarli, infatti, sono insetti xilofagi, ovvero si nutrono di legno vivo o morto e possono causare gravi danni ai mobili in legno.
Un altro problema che consegue una infestazione di tarli è la possibile presenza di acari che parassitano i tarli (soprattutto pyemotes e scleroderma domesticus), che possono pungere anche l’essere umano, causando dermatiti e pericolose allergie.
Uno dei metodi molto spesso utilizzati anche nel fai-da-te è quello di una disinfestazione con antitarlo liquido, che va steso su tutte le superfici del mobile per mezzo di un pennello. Può essere anche iniettato attraverso i fori di sfarfallamento, applicato a spruzzo o, nel caso di piccoli manufatti, anche con tecnica a immersione.
Altro metodo, quello che prevede l’utilizzo di gas, che però deve essere effettuato soltanto da personale qualificato ed esperto.
È bene sapere che in passato venivano utilizzati prodotti antitarlo che contenevano sostanze come per esempio bromuro di metile, fosfina e acido cianidrico, di cui è stata accertata la tossicità e che causano gravi danni per l’ambiente e per la salute (il bromuro di metile è per esempio uno dei responsabili dell’assottigliamento della fascia di ozono). Attualmente i prodotti che contengono queste sostanze sono vietati e quelli che si trovano in commercio sono privi di residui dannosi.
Tra i trattamenti ecologici antitarlo per mobili in legno che si sono diffusi negli ultimi tempi quello effettuato con microonde, con infrarossi e la disinfestazione anossica con anidride carbonica.
Pur essendo metodi curativi ecologici che combattono in modo definitivo l’infestazione di tarli e che agiscono anche sugli acari, è necessario dire che i metodi che agiscono con alte temperature potrebbero in certi casi danneggiare la lucidatura del mobile e, nel caso il manufatto presenti delle parti metalliche, creare un surriscaldamento localizzato che può provocare bruciature.
Ciò non avviene invece con un trattamento di disinfestazione in atmosfera controllata con anidride carbonica, in quanto non si agisce con le alte temperature, bensì per soffocamento di tarli e acari, ovvero togliendo loro ossigeno.
La disinfestazione dei tarli in camera anossica è definitiva, ecologica e non lesiva dei manufatti. Perché questo trattamento (ovviamente anch’esso effettuato da personale specializzato) agisca su tutti gli stadi di sviluppo biologico dei tarli (uovo, larva, pupa, adulto) è necessario tener conto di temperatura e umidità relativa e di conseguenza del tempo necessario perché anche le larve vengano uccise. La durata del trattamento, infatti, può variare a seconda della temperatura e della stagione in cui viene effettuato il trattamento. In genere il momento migliore per questo tipo di disinfestazione è la primavera, con un trattamento che va dai 12 ai 16 giorni.
Siccome non esistono specie legnose immuni all’attacco di insetti xilofagi, un buon metodo è quello di effettuare ciclici trattamenti preventivi con antitarlo liquido, soprattutto se in passato il mobile ha già subito un’infestazione.
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