FALEGNAMERIA per MOBILI DI PREGIO
Asso di Bastoni esegue interventi di falegnameria specializzata su mobili di pregio e antichi.
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Falegnameria finalizzata al restauro di mobili
La prima fase del restauro di un mobile in legno riguarda le opere di falegnameria finalizzate a ripristinare le funzionalità del manufatto.
Dopo un’accurata e adeguata pulizia, si deve infatti innanzitutto intervenire in modo da ridonare al mobile la sua funzionalità con opere di reintegrazione o ripristino e consolidamento per ricostituire la sua integrità originaria (considerando per esempio le parti mancanti o danneggiate e deteriorate da sostituire) e rafforzare la sua struttura, compromessa a causa dell’utilizzo, dell’usura e anche delle infestazione da tarli.
In particolare, un intervento di consolidamento si rende necessario nel caso in cui la struttura si è indebolita e quindi il manufatto non è più ben equilibrato (si pensi per esempio a una sedia che presenta le caratteristiche gallerie scavate dai tarli e che non dà più il dovuto sostegno). A questo scopo, in alcuni casi (sarà cura del professionista capire se questo intervento è possibile e non lesivo per certe tipologie di legni e manufatti) si possono utilizzare prodotti liquidi, di origine animale oppure resine sintetiche, che agiscono come consolidanti, i quali, penetrando nelle fibre del legno, si solidificano al suo interno e rendono la struttura più consistente.
Per quanto riguarda i mobili antichi, oltre a una conoscenza dei materiali e delle tecniche, è necessaria una conoscenza approfondita degli stili e della storia del mobile; gli interventi di falegnameria devono infatti essere eseguiti a regola d’arte da restauratori esperti. In ogni caso, anche per ripristinare vecchi mobili “della nonna” è spesso necessaria una buona esperienza, sia per trattare il mobile con tecniche adeguate, sia per scegliere i legni adatti per rimetterlo in sesto. Un intervento di falegnameria deve infatti conservare e restituire al mobile il proprio stato originario, nel rispetto del suo valore.
Sempre riguardo il restauro di mobili antichi, è necessario fare una distinzione tra interventi conservativi e integrativi. Con un intervento conservativo non è necessario ripristinare la funzionalità del mobile così come era nel momento in cui l’oggetto è stato realizzato, in quanto è necessario che il manufatto mantenga il più possibile la sua autenticità e integrità; si interverrà quindi per ripristinare soprattutto la sua parte estetica. Il restauro integrativo, invece, considera mobili che hanno bisogno di un intervento più drastico (per esempio la ricostruzione di una cornice mancante), nel caso in cui il mobile sia proprio da compensare con parti mancanti o severamente danneggiate. In generale, l’intervento di un restauratore dovrebbe per lo più tendere a recuperare anziché a sostituire.
Laddove vi sia bisogno di sostituzioni, queste dovrebbero essere fatte con lo stesso legno con cui è stato costruito il mobile. Anche per quanto riguarda la riparazione di fessurazioni del legno si dovrà agire con il riempimento delle stesse con legno della stessa essenza. Talvolta è necessario procedere alla ricostruzione di giunzioni e intervenire con il rifacimento o il rinforzo di incastri, che possono presentarsi in diverse tipologie (a coda di rondine, mortasa e tenone, ecc.), in modo da ripristinare in modo ottimale la stabilità del mobile.
Per la sistemazione, il ripristino o il rifacimento di parti mancanti, in molti casi è necessario procedere allo smontaggio del mobile e ovviamente al suo successivo rimontaggio, anche queste operazioni che vanno eseguite con molta cura.
In particolare, un intervento di consolidamento si rende necessario nel caso in cui la struttura si è indebolita e quindi il manufatto non è più ben equilibrato (si pensi per esempio a una sedia che presenta le caratteristiche gallerie scavate dai tarli e che non dà più il dovuto sostegno). A questo scopo, in alcuni casi (sarà cura del professionista capire se questo intervento è possibile e non lesivo per certe tipologie di legni e manufatti) si possono utilizzare prodotti liquidi, di origine animale oppure resine sintetiche, che agiscono come consolidanti, i quali, penetrando nelle fibre del legno, si solidificano al suo interno e rendono la struttura più consistente.
Per quanto riguarda i mobili antichi, oltre a una conoscenza dei materiali e delle tecniche, è necessaria una conoscenza approfondita degli stili e della storia del mobile; gli interventi di falegnameria devono infatti essere eseguiti a regola d’arte da restauratori esperti. In ogni caso, anche per ripristinare vecchi mobili “della nonna” è spesso necessaria una buona esperienza, sia per trattare il mobile con tecniche adeguate, sia per scegliere i legni adatti per rimetterlo in sesto. Un intervento di falegnameria deve infatti conservare e restituire al mobile il proprio stato originario, nel rispetto del suo valore.
Sempre riguardo il restauro di mobili antichi, è necessario fare una distinzione tra interventi conservativi e integrativi. Con un intervento conservativo non è necessario ripristinare la funzionalità del mobile così come era nel momento in cui l’oggetto è stato realizzato, in quanto è necessario che il manufatto mantenga il più possibile la sua autenticità e integrità; si interverrà quindi per ripristinare soprattutto la sua parte estetica. Il restauro integrativo, invece, considera mobili che hanno bisogno di un intervento più drastico (per esempio la ricostruzione di una cornice mancante), nel caso in cui il mobile sia proprio da compensare con parti mancanti o severamente danneggiate. In generale, l’intervento di un restauratore dovrebbe per lo più tendere a recuperare anziché a sostituire.
Laddove vi sia bisogno di sostituzioni, queste dovrebbero essere fatte con lo stesso legno con cui è stato costruito il mobile. Anche per quanto riguarda la riparazione di fessurazioni del legno si dovrà agire con il riempimento delle stesse con legno della stessa essenza. Talvolta è necessario procedere alla ricostruzione di giunzioni e intervenire con il rifacimento o il rinforzo di incastri, che possono presentarsi in diverse tipologie (a coda di rondine, mortasa e tenone, ecc.), in modo da ripristinare in modo ottimale la stabilità del mobile.
Per la sistemazione, il ripristino o il rifacimento di parti mancanti, in molti casi è necessario procedere allo smontaggio del mobile e ovviamente al suo successivo rimontaggio, anche queste operazioni che vanno eseguite con molta cura.
FASI DEL RESTAURO
Osservazione del mobile
La prima fase, quella dell’osservazione del mobile, è probabilmente il momento più importante, è il momento in cui il restauratore riconosce il mobile con le sue caratteristiche originarie, inquadra gli eventuali restauri e interventi successivi già avvenuti, quindi determina quali siano i giusti interventi di restauro da effettuare, quale sia la finitura estetica che più si addice, e di conseguenza è in grado di immaginare come si presenterà il mobile a restauro ultimato.
Sverniciatura
Nel restauro del mobile antico bisogna prediligere il mantenimento e la conservazione della patina del mobile, che non è altro che l’ossidazione del primo strato della superficie creatosi nel tempo e accentuatosi nell’arco degli anni.
Di conseguenza questo primo passaggio è spesso il più delicato, si effettua con uno sverniciatore in gel e bisogna avere molta cura nel rimuovere lo strato di vernice senza toccare la patina originale con l’aiuto di una lana d’acciaio molto fine e morbida.
Falegnameria
In questa fase vengono affettuati tutti gli interventi che riguardano la parte estetica e funzionale del mobile.
Nel restauro bisogna sempre dare priorità al recupero di ogni pezzo o parte originale del mobile, dove invece ci sono parti mancanti o irrecuperabili devono essere necessariamente ricostruite rispettando le caratteristiche del mobile e poi armonizzate al resto del contesto.
Camuffamento
Gli interventi di camuffamento prima della lucidatura sono gli interventi più difficili.
Non sono interventi che rientrano nei manuali del restauro a regola d’arte per gli ovvi concetti già espressi fin’ora, e non viene effettuato amenochè non ci sia una richiesta esplicita del cliente.
Questi interventi vengono effettuati solo in casi particolari in cui certi macro-difetti di varia natura risultano esteticamente troppo incisivi ad uno sguardo complessivo sul mobile, e non vengono effettuati su mobili di particolare pregio.
In questi casi la logica da seguire è quella non di armonizzare ma di tentare di nascondere il macro–difetto.
Lucidatura
La lucidatura con la gommalacca disciolta in alcool a 94 gradi si afferma nel XIX secolo, e nel tempo si crea e si perfeziona la tecnica di applicazione con l’aiuto di un tampone di ovatta, olio di vasellina e finissima pomice in polvere.
Mano a mano che la superficie viene lavorata e levigata si ottiene una finitura via via sempre più brillante fino a raggiungere una finitura che comunemente viene detta “a specchio”.
In alternativa ad una finitura brillante si può ricorrere all’utilizzo finale della cera che invece dona un effetto opaco alle superfici.
Restauro di tavoli in legno
Il restauro di tavoli in legno comprende diversi interventi, compresa un’accurata pulizia e la carteggiatura del piano e delle altre superfici, il suo trattamento antitarlo, gli eventuali lavori di falegnameria e la sua finitura.
Molto importante che ogni intervento, sia esso la riparazione di piccoli danni, sia un lavoro più consistente, venga fatto nel massimo rispetto del mobile, in modo da preservarne la fattura originaria.
In questo senso, per esempio, in un tavolo d’epoca non verranno mai utilizzati chiodi di ferro bensì colla, e per ogni operazione andrà preservato il legno originario utilizzando i dovuti accorgimenti.
A seconda delle condizioni del tavolo e anche della sua età, il lavoro può essere anche molto complesso; soprattutto per quanto riguarda un tavolo d’epoca, l’intervento dovrà essere eseguito al meglio e nel modo più accurato possibile da restauratori professionisti che abbiano una provata esperienza e competenza e, dopo un’accurata analisi del mobile, sappiano come comportarsi a seconda delle diverse tipologie di manufatto e di legno utilizzato.
Importante infatti, per ottenere un buon risultato, sapere quale tipo di restauro vada eseguito, se per esempio conservativo (e quindi con interventi che ne consolidino la struttura, senza aggiungere o togliere nulla al mobile, come per esempio il reincollaggio degli incastri) o integrativo (ripristinando tutte quelle parti mancanti necessarie perché il tavolo riacquisti la sua funzionalità).
Molto spesso è necessario procedere allo smontaggio del tavolo, operazione piuttosto delicata che va eseguita in modo accurato e sapiente.
Ogni intervento sarà predisposto in base innanzitutto dal tipo di legno, e anche ogni ripristino andrà fatto con lo stesso legno con cui è stato originariamente composto il tavolo, possibilmente della stessa epoca. Laddove sia possibile, anche la riparazione di fessure andrà fatta con legno della stessa essenza.
Sempre da considerare, infatti, che è necessario utilizzare un approccio rispettoso dell’estetica del manufatto, compresa la sua finitura, utilizzando tecniche e prodotti non invasivi che si rapportino al meglio alla struttura e alla fattura originaria, anche nel caso in cui si tratti di un tavolo di modernariato a cui si vuol dare un nuovo volto.
Ovviamente se l’intenzione è quella di rispettare l’originalità di un tavolo, per la colorazione e ogni altro tipo di finitura dovranno essere utilizzati materiali e tecniche che garantiscano risultati quanto più vicini alla realizzazione originale.
Solitamente la finitura di un tavolo restaurato viene fatta a cera o con gommalacca stesa a tampone, oppure, se non si tratta di mobili d’epoca, con verniciatura a pennello o a spruzzo (per esempio mordente acrilico, se si vuol ridare al legno la sua tinta originaria).
Ogni prodotto e materiale utilizzato dovrà essere della migliore qualità e garantire ottimi risultati anche nel tempo, in modo da dare ancora una lunga vita al nostro tavolo in legno e preservarlo ancora a lungo.
Anche per quanto riguarda un intervento di trattamento antitarlo, oltre a liberare il mobile dall’eventuale attacco in corso senza causare danni al legno, sarà bene eseguire trattamenti specifici in grado di proteggere il tavolo da attacchi futuri.
Molto importante che ogni intervento, sia esso la riparazione di piccoli danni, sia un lavoro più consistente, venga fatto nel massimo rispetto del mobile, in modo da preservarne la fattura originaria.
In questo senso, per esempio, in un tavolo d’epoca non verranno mai utilizzati chiodi di ferro bensì colla, e per ogni operazione andrà preservato il legno originario utilizzando i dovuti accorgimenti.
A seconda delle condizioni del tavolo e anche della sua età, il lavoro può essere anche molto complesso; soprattutto per quanto riguarda un tavolo d’epoca, l’intervento dovrà essere eseguito al meglio e nel modo più accurato possibile da restauratori professionisti che abbiano una provata esperienza e competenza e, dopo un’accurata analisi del mobile, sappiano come comportarsi a seconda delle diverse tipologie di manufatto e di legno utilizzato.
Importante infatti, per ottenere un buon risultato, sapere quale tipo di restauro vada eseguito, se per esempio conservativo (e quindi con interventi che ne consolidino la struttura, senza aggiungere o togliere nulla al mobile, come per esempio il reincollaggio degli incastri) o integrativo (ripristinando tutte quelle parti mancanti necessarie perché il tavolo riacquisti la sua funzionalità).
Molto spesso è necessario procedere allo smontaggio del tavolo, operazione piuttosto delicata che va eseguita in modo accurato e sapiente.
Ogni intervento sarà predisposto in base innanzitutto dal tipo di legno, e anche ogni ripristino andrà fatto con lo stesso legno con cui è stato originariamente composto il tavolo, possibilmente della stessa epoca. Laddove sia possibile, anche la riparazione di fessure andrà fatta con legno della stessa essenza.
Sempre da considerare, infatti, che è necessario utilizzare un approccio rispettoso dell’estetica del manufatto, compresa la sua finitura, utilizzando tecniche e prodotti non invasivi che si rapportino al meglio alla struttura e alla fattura originaria, anche nel caso in cui si tratti di un tavolo di modernariato a cui si vuol dare un nuovo volto.
Ovviamente se l’intenzione è quella di rispettare l’originalità di un tavolo, per la colorazione e ogni altro tipo di finitura dovranno essere utilizzati materiali e tecniche che garantiscano risultati quanto più vicini alla realizzazione originale.
Solitamente la finitura di un tavolo restaurato viene fatta a cera o con gommalacca stesa a tampone, oppure, se non si tratta di mobili d’epoca, con verniciatura a pennello o a spruzzo (per esempio mordente acrilico, se si vuol ridare al legno la sua tinta originaria).
Ogni prodotto e materiale utilizzato dovrà essere della migliore qualità e garantire ottimi risultati anche nel tempo, in modo da dare ancora una lunga vita al nostro tavolo in legno e preservarlo ancora a lungo.
Anche per quanto riguarda un intervento di trattamento antitarlo, oltre a liberare il mobile dall’eventuale attacco in corso senza causare danni al legno, sarà bene eseguire trattamenti specifici in grado di proteggere il tavolo da attacchi futuri.
Restauro di sedie e poltrone
Tra i servizi di restauro prestati dai professionisti, anche il restauro, il rifacimento e la riparazione di sedie e poltrone che possono essere rappresentate da pezzi di antiquariato, in stile antico oppure da modernariato.
Come per ogni intervento di restauro e di rifacimento, è innanzitutto importante considerare l’utilizzo di tecniche e l’impiego di materiali che, oltre a garantire robustezza, durata e qualità, rispettino lo stile, il design e l’epoca del complemento d’arredo.
Gli interventi per ridare vita a sedie e a poltrone antiche o usate seguono diverse fasi e riguardano sia la loro struttura (talvolta rinforzandola o riparandone alcune parti, talvolta dovendola proprio sostituire), sia la ricomposizione dell’imbottitura e il rifacimento del rivestimento con la tappezzeria più adatta che incontri anche i gusti del proprietario.
Per quanto riguarda sedie e poltrone d’epoca, la tendenza dovrebbe essere quella di utilizzare tecniche e materiali che rispettino la tradizione del periodo in cui esse sono state realizzate, come per esempio molle della tipologia utilizzata in determinati periodi e materiali da imbottitura naturali, come per esempio il crine di cavallo.
Diverse le tecniche e i materiali per quanto riguarda imbottiti di modernariato, spesso con strutture in acciaio anziché in legno e imbottiture originali in poliuretano ad alta densità; anche in questo caso la tendenza di un buon lavoro di ripristino deve essere quella di mantenere l’estetica e l’aspetto originali.
I rivestimenti possono essere di tessuto, pelle o pelle sintetica.
Ovviamente anche la tappezzeria dipende dallo stile della sedia o dalla poltrona, così per esempio per alcuni tipi di sedie e poltrone andranno utilizzati rivestimenti old style.
Solitamente il restauratore propone al cliente un campionario, aiutandolo nella scelta, ma in alcuni laboratori, come anche in Asso di Bastoni, il cliente può portare lui stesso dei rivestimenti da utilizzare per rifatre la tappezzeria di sedie e poltrone.
Da considerare, inoltre, che, a seconda del tipo di manufatto, possono essere previste passamanerie, bottoni, borchie, zip…
C’è inoltre da considerare che talvolta il restauro interessa poltrone e sedie impagliate.
Innanzitutto gli interventi dovranno essere quelli di ridare alla struttura la sua stabilità e recuperare l’estetica della struttura in legno, quindi ripristinare le parti in paglia (per esempio in paglia di Vienna, paglia romana o chiavarina).
A seconda del tipo di sedia o poltrona, l’impagliatura può essere eseguita a mano, intrecciando il filo di paglia, oppure utilizzando paglia di Vienna prestampata.
Restauro del divano antico
Dare nuova vita a un imbottito antico significa agire per ripristinare le funzionalità del manufatto lasciando che il suo valore dato dal tempo non venga svilito, ma anzi accentuato.
Per questa ragione è molto importante partire dal concetto che anche il restauro di un divano antico – che peraltro è un intervento delicato e che va affidato a specialisti esperti per non incorrere in interventi che potrebbero anzi rovinare il divano e diminuirne il valore – deve rispettare le sue caratteristiche, forme e materiali.
Ogni pezzo ha le sue caratteristiche ed è innanzitutto importante saper valutare quali siano gli interventi necessari, anche in base a ciò che desidera il cliente. Spesso, per esempio, non è tanto sulla struttura su cui è necessario intervenire, quanto sull’imbottitura e il materiale di rivestimento, che con il tempo e l’utilizzo sono quelli che subiscono un maggiore deterioramento.
In linea di massima le fasi del restauro di un divano partono dal riportare la struttura a nudo, togliendo le imbottiture, quindi si procede rinforzando il telaio e intervenendo o sostituendo varie parti (per esempio molle e cinghie) per ripristinarne l’uso, riequilibrare la seduta e sistemare schienale e braccioli. La struttura in legno potrà anche essere trattata con procedimenti antitarlo e antiacaro. Si procederà poi alla pulizia, alla sanificazione e al recupero dei materiali dell’imbottitura e della tappezzeria (se ciò è possibile), oppure il divano verrà imbottito e rinfoderato con nuovi materiali. Si procederà infine sulle rifiniture.
La tendenza è quella di cercare di mantenere il materiale di rivestimento originale, senza doverlo sostituire con uno di nuova fattura, in quanto il valore di un divano antico è rappresentato anche da questo aspetto.
Laddove sia possibile, infatti, il restauratore interverrà chiudendo eventuali buchi e lacerazioni, pulendo il tessuto e trattandolo con prodotti che possano proteggerlo a lungo. Importante, inoltre, che, una volta restaurato, al divano venga garantita una corretta e accurata manutenzione, in modo tale che la sua bellezza possa mantenersi nel tempo.
Per quanto riguarda i divani in pelle, una volta completata la fase di intervento sugli interni ed effettuata la pulizia della pelle con detergenti specifici, potrà essere effettuata una patinatura e una ceratura con tinte che riportino la pelle al colore originale.
Se il recupero dei materiali di rivestimento non fosse possibile, è importante scegliere con cura un materiale quanto più simile a quello originale.
In ogni caso, il tipo di intervento che un laboratorio professionale può svolgere dipende anche dalle esigenze del cliente; ci sono infatti casi in cui il desiderio è quello di rinnovare il manufatto per adattarlo all’arredamento della propria abitazione, per cui già in partenza potrebbe essere necessario scegliere una nuova imbottitura e rivestimento.
Perché scegliere Asso di Bastoni
Uniamo tecnica e esperienza in ogni nostro lavoro, ascoltiamo il cliente e “ascoltiamo il legno” guardando insieme verso un obiettivo che va oltre il prodotto: come riabbracciare dei preziosi ricordi. Far tornare in vita un mobile per noi è questo.
Lo facciamo con impegno e precisione.
Ci occupiamo di falegnameria per il restauro da quasi mezzo secolo. E chi ci sceglie lo fa per quattro motivi.
Lo facciamo con impegno e precisione.
Ci occupiamo di falegnameria per il restauro da quasi mezzo secolo. E chi ci sceglie lo fa per quattro motivi.

Prezzo & qualità
Eseguiamo lavori di falegnameria garantendo sempre il massimo della qualità del restauro e dei prodotti utilizzati.

Risultati & recensioni
Un punteggio medio di 4,9 stelle su cinque su oltre 70 recensioni ricevute.

Strumenti & prodotti
Il restauro di Asso di Bastoni viene effettuato con strumenti all'avanguardia e segue i migliori standard internazionali per tutelare i vostri mobili e la vostra salute, sempre nel rispetto dell'ambiente.

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