Le sedie impagliate con foglie di mais o paglia risalgono a tempi molto antichi e nascono per rendere la seduta più confortevole. L’utilizzo di materiali “poveri” o di scarto ha contribuito alla loro diffusione, soprattutto tra i ceti meno abbienti, e oggi rappresentano una delle nostre tradizioni.
Un mestiere antico, quello dell’impagliatore, oggi conosciuto da pochi e per lo più tramandato di generazione in generazione, che appartiene alla nostra storia, per la produzione di sedie, sgabelli, ceste, borse e altri contenitori realizzati appunto con un sapiente intreccio di filati naturali.
L’intreccio con paglia romana, che cresce spontaneamente nelle zone di fiume o palustri, è un tipo di impagliatura tradizionale utilizzata soprattutto per sedie da cucina.
Una volta raccolta manualmente, la paglia, che può avere diametro diverso (da 3-4 mm fino a 7-8 mm) viene fatta asciugare, quindi riunita in fasci e impiegata per la realizzazione della seduta di sedie in legno dallo stile rustico, “di campagna”.
Prima di essere lavorata, molti impagliatori la inumidiscono, in modo che sia più facile manipolarla. Per lavorare meglio, è bene anche bagnarsi le mani di tanto in tanto.
Uno degli intrecci più tipici delle nostre zone è quello a spicchi, ovvero con quattro settori che convergono al centro della seduta, che può ridare vita alle nostre vecchie sedie il cui fondo è rovinato o con cui rinnovare l’arredamento della cucina con elementi semplici ma robusti della tradizione. A questo scopo si utilizza paglia dal profilo rotondo in fili che vengono ritorti tra loro.
L’intreccio a spicchi ha il vantaggio di avere una lunga durata e di garantire una buona elasticità alla seduta.
Benché vi siano varie tecniche per procedere nell’intreccio e ogni impagliatore utilizzi un suo personale metodo, generalmente prima di iniziare l’intreccio vero e proprio si fanno alcuni giri di riempimento vicino ai montanti anteriori, quindi si inizia il giro sui quattro lati, passando sopra i traversi e attorno ai montanti, aggiungendo mano a mano i capi di paglia arrotolandoli tra loro. È necessario fare attenzione a tirare con forza e compattare bene il materiale, meglio se aiutandosi con una spatola con bordi smussati e con un rampino di metallo, utile per infilare la paglia al centro quando si è quasi al completo riempimento della seduta. Importante poi fissare bene l’ultimo capo, inserendolo in modo stabile all’interno dell’intreccio.
Il risultato è una sedia “vecchia maniera” dalla seduta robusta, elastica, duratura e con un’ottima estetica, ideale per la cucina.
Un’accortezza per dare una vita più lunga alle nostre sedie impagliate: è bene non lasciarle all’esterno o tenerle in luoghi troppo umidi.
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