IMPAGLIATURA SEDIE a Roma
Asso di Bastoni esegue interventi di impagliatura su sedie, divani e poltrone di pregio.
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Impagliatura - Roma
Asso di Bastoni realizza impagliatura di sedie, divani e poltrone in paglia di Vienna. L’impagliatura con paglia di Vienna è una impagliatura di qualità, che viene effettuata con materiale ricavato dal giunco, tagliato in listarelle sottili di larghezza variabile che ne caratterizzano un’elevata resistenza.
A seconda del tipo di mobile che si deve trattare, l’impagliatura può essere fatta a mano, utilizzando il filo di paglia intrecciato passo passo, oppure può essere applicata paglia di Vienna “pre-stampata”.
Impagliatura in PAGLIA DI VIENNA
La “paglia di Vienna” prende il nome dal caratteristico intreccio di paglia delle sedie ideate dal noto ebanista austro-ungarico Michael Thonet nel XIX secolo, al quale si deve l’invenzione e la messa a punto di mobili in legno curvato, una tecnica che ha aperto nuovi orizzonti per il design, la tappezzeria e l’arredamento in genere.
Ancora oggi la paglia di Vienna è largamente in uso, non solo per la realizzazione di sedute (sedie, poltrone, divanetti, dondoli…), ma anche per altri elementi di arredo e anche accessori di abbigliamento (lampade, tavoli, librerie, armadi, ceste, borse…), tant’è vero che molti tra i più importanti designer l’hanno impiegata, anche accostandola a materiali diversi, per realizzare le loro creazioni.
La classica lavorazione della seduta in paglia di Vienna è innanzitutto caratterizzata dall’utilizzo di giunco trafilato in fili sottilissimi (circa 1,75-3,00 mm), che prima di essere lavorati vengono legati in fasci e immersi in acqua. Una tecnica, questa, già utilizzata dagli antichi Egizi nel 1600 a.C. che Thonet è riuscito a imporre come vera e propria icona di stile in tutto il mondo.
Il risultato è un intreccio molto elegante che presenta una superficie liscia di elevata resistenza con fori equidistanti.
Una impagliatura professionale in paglia di Vienna viene eseguita da artigiani professionisti esperti in metodi tradizionali con materiali di prima qualità dal colore omogeneo, oppure con trama già pronta, realizzata a macchina.
La lavorazione della paglia è infatti molto laboriosa, soprattutto perché richiede pazienza, grande attenzione e precisione.
Per quanto riguarda l’impagliatura tradizionale, si passa prima il filo di giunco in senso verticale e parallelo, quindi in orizzontale. Dopo ciò, si procede con passaggi in diagonale. Per la rifinitura viene eseguita una cucitura perimetrale.
Benché la qualità di un manufatto realizzato con un intreccio fatto a mano sia ovviamente più elevata, a causa del maggior costo viene spesso preferito il metodo con paglia prestampata.
Quest’ultima si presenta sotto forma di rotoli o fogli e ovviamente deve essere anch’essa di ottima qualità. Prima della lavorazione, la paglia va immersa in acqua per qualche ora, in modo tale che si ammorbidisca e risulti di più facile manipolazione.
Una volta tagliata la quantità di materiale necessario, esso viene inserito nel telaio della sedia utilizzando dei cunei appositi, quindi viene versata della colla vinilica nel canale di alloggio. La tela viene poi fissata con apposito cordoncino oppure con un listello di giunco, pressandolo con cura.
Il lavoro deve essere fatto a regola d’arte ed è necessario prestare particolare attenzione a mantenere il foglio di paglia di Vienna nella giusta posizione e con la giusta inclinazione della trama.
Una volta fissato il foglio, si procede alla finitura: si carteggia delicatamente la seduta con carta vetrata a grana fine e infine la si spruzza con della lacca.
Ovviamente il metodo con paglia di Vienna prestampata risulta meno impegnativo e più economico rispetto al sistema tradizionale e spesso è quello preferito anche perché il risultato qualitativo e di durata, se il lavoro viene eseguito da un impagliatore esperto e il materiale è di buona qualità, è comunque ottimo.
Impagliatura con PAGLIA ROMANA
Le sedie impagliate con foglie di mais o paglia risalgono a tempi molto antichi e nascono per rendere la seduta più confortevole.
L’utilizzo di materiali “poveri” o di scarto ha contribuito alla loro diffusione, soprattutto tra i ceti meno abbienti, e oggi rappresentano una delle nostre tradizioni.
Un mestiere antico, quello dell’impagliatore, oggi conosciuto da pochi e per lo più tramandato di generazione in generazione, che appartiene alla nostra storia, per la produzione di sedie, sgabelli, ceste, borse e altri contenitori realizzati appunto con un sapiente intreccio di filati naturali.
L’intreccio con paglia romana, che cresce spontaneamente nelle zone di fiume o palustri, è un tipo di impagliatura tradizionale utilizzata soprattutto per sedie da cucina.
Una volta raccolta manualmente, la paglia, che può avere diametro diverso (da 3-4 mm fino a 7-8 mm) viene fatta asciugare, quindi riunita in fasci e impiegata per la realizzazione della seduta di sedie in legno dallo stile rustico, “di campagna”.
Prima di essere lavorata, molti impagliatori la inumidiscono, in modo che sia più facile manipolarla. Per lavorare meglio, è bene anche bagnarsi le mani di tanto in tanto.
Uno degli intrecci più tipici delle nostre zone è quello a spicchi, ovvero con quattro settori che convergono al centro della seduta, che può ridare vita alle nostre vecchie sedie il cui fondo è rovinato o con cui rinnovare l’arredamento della cucina con elementi semplici ma robusti della tradizione. A questo scopo si utilizza paglia dal profilo rotondo in fili che vengono ritorti tra loro.
L’intreccio a spicchi ha il vantaggio di avere una lunga durata e di garantire una buona elasticità alla seduta.
Benché vi siano varie tecniche per procedere nell’intreccio e ogni impagliatore utilizzi un suo personale metodo, generalmente prima di iniziare l’intreccio vero e proprio si fanno alcuni giri di riempimento vicino ai montanti anteriori, quindi si inizia il giro sui quattro lati, passando sopra i traversi e attorno ai montanti, aggiungendo mano a mano i capi di paglia arrotolandoli tra loro. È necessario fare attenzione a tirare con forza e compattare bene il materiale, meglio se aiutandosi con una spatola con bordi smussati e con un rampino di metallo, utile per infilare la paglia al centro quando si è quasi al completo riempimento della seduta. Importante poi fissare bene l’ultimo capo, inserendolo in modo stabile all’interno dell’intreccio.
Il risultato è una sedia “vecchia maniera” dalla seduta robusta, elastica, duratura e con un’ottima estetica, ideale per la cucina.
Un’accortezza per dare una vita più lunga alle nostre sedie impagliate: è bene non lasciarle all’esterno o tenerle in luoghi troppo umidi.
L’utilizzo di materiali “poveri” o di scarto ha contribuito alla loro diffusione, soprattutto tra i ceti meno abbienti, e oggi rappresentano una delle nostre tradizioni.
Un mestiere antico, quello dell’impagliatore, oggi conosciuto da pochi e per lo più tramandato di generazione in generazione, che appartiene alla nostra storia, per la produzione di sedie, sgabelli, ceste, borse e altri contenitori realizzati appunto con un sapiente intreccio di filati naturali.
L’intreccio con paglia romana, che cresce spontaneamente nelle zone di fiume o palustri, è un tipo di impagliatura tradizionale utilizzata soprattutto per sedie da cucina.
Una volta raccolta manualmente, la paglia, che può avere diametro diverso (da 3-4 mm fino a 7-8 mm) viene fatta asciugare, quindi riunita in fasci e impiegata per la realizzazione della seduta di sedie in legno dallo stile rustico, “di campagna”.
Prima di essere lavorata, molti impagliatori la inumidiscono, in modo che sia più facile manipolarla. Per lavorare meglio, è bene anche bagnarsi le mani di tanto in tanto.
Uno degli intrecci più tipici delle nostre zone è quello a spicchi, ovvero con quattro settori che convergono al centro della seduta, che può ridare vita alle nostre vecchie sedie il cui fondo è rovinato o con cui rinnovare l’arredamento della cucina con elementi semplici ma robusti della tradizione. A questo scopo si utilizza paglia dal profilo rotondo in fili che vengono ritorti tra loro.
L’intreccio a spicchi ha il vantaggio di avere una lunga durata e di garantire una buona elasticità alla seduta.
Benché vi siano varie tecniche per procedere nell’intreccio e ogni impagliatore utilizzi un suo personale metodo, generalmente prima di iniziare l’intreccio vero e proprio si fanno alcuni giri di riempimento vicino ai montanti anteriori, quindi si inizia il giro sui quattro lati, passando sopra i traversi e attorno ai montanti, aggiungendo mano a mano i capi di paglia arrotolandoli tra loro. È necessario fare attenzione a tirare con forza e compattare bene il materiale, meglio se aiutandosi con una spatola con bordi smussati e con un rampino di metallo, utile per infilare la paglia al centro quando si è quasi al completo riempimento della seduta. Importante poi fissare bene l’ultimo capo, inserendolo in modo stabile all’interno dell’intreccio.
Il risultato è una sedia “vecchia maniera” dalla seduta robusta, elastica, duratura e con un’ottima estetica, ideale per la cucina.
Un’accortezza per dare una vita più lunga alle nostre sedie impagliate: è bene non lasciarle all’esterno o tenerle in luoghi troppo umidi.
Perché scegliere Asso di Bastoni
Uniamo tecnica e esperienza in ogni nostro lavoro, ascoltiamo il cliente e “ascoltiamo il legno” guardando insieme verso un obiettivo che va oltre il prodotto: come riabbracciare dei preziosi ricordi. Restaurare un mobile per noi è questo.
Lo facciamo con impegno e precisione.
Ci occupiamo di impagliatura di mobili di pregio da quasi mezzo secolo. E chi ci sceglie lo fa per quattro motivi.

Prezzo & qualità
Eseguiamo lavori di impagliatura garantendo sempre il massimo della qualità del restauro e dei prodotti utilizzati.

Risultati & recensioni
Un punteggio medio di 4,9 stelle su cinque su oltre 70 recensioni ricevute.

Strumenti & prodotti
Il restauro di Asso di Bastoni viene effettuato con strumenti all'avanguardia e segue i migliori standard internazionali per tutelare i vostri mobili e la vostra salute, sempre nel rispetto dell'ambiente.

Passione & esperienza
Servono 10.000 ore di lavoro per diventare esperti in una attività. Asso di Bastoni da 41 anni passa 8 ore al giorno a restaurare mobili. Lasciamo a te il conto.
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