Le diverse fasi del restauro

Osservazione del mobile

La prima fase, quella dell’osservazione del mobile, è probabilmente il momento più importante, è il momento in cui il restauratore riconosce il mobile con le sue caratteristiche originarie, inquadra gli eventuali restauri e interventi successivi già avvenuti, quindi determina quali siano i giusti interventi di restauro da effettuare, quale sia la finitura estetica che più si addice, e di conseguenza è in grado di immaginare come si presenterà il mobile a restauro ultimato.

Sverniciatura

Nel restauro del mobile antico bisogna prediligere il mantenimento e la conservazione della patina del mobile, che non è altro che l’ossidazione del primo strato della superficie creatosi nel tempo e accentuatosi nell’arco degli anni.
Di conseguenza questo primo passaggio è spesso il più delicato, si effettua con uno sverniciatore in gel e bisogna avere molta cura nel rimuovere lo strato di vernice senza toccare la patina originale con l’aiuto di una lana d’acciaio molto fine e morbida.

Falegnameria

In questa fase vengono affettuati tutti gli interventi che riguardano la parte estetica e funzionale del mobile.
Nel restauro bisogna sempre dare priorità al recupero di ogni pezzo o parte originale del mobile, dove invece ci sono parti mancanti o irrecuperabili devono essere necessariamente ricostruite rispettando le caratteristiche del mobile e poi armonizzate al resto del contesto.

Camuffamento

Gli interventi di camuffamento prima della lucidatura sono gli interventi più difficili.
Non sono interventi che rientrano nei manuali del restauro a regola d’arte per gli ovvi concetti già espressi fin’ora, e non viene effettuato amenochè non ci sia una richiesta esplicita del cliente.
Questi interventi vengono effettuati solo in casi particolari in cui certi macro-difetti di varia natura risultano esteticamente troppo incisivi ad uno sguardo complessivo sul mobile, e non vengono effettuati su mobili di particolare pregio.
In questi casi la logica da seguire è quella non di armonizzare ma di tentare di nascondere il macro–difetto.

Lucidatura

La lucidatura con la gommalacca disciolta in alcool a 94 gradi si afferma nel XIX secolo, e nel tempo si crea e si perfeziona la tecnica di applicazione con l’aiuto di un tampone di ovatta, olio di vasellina e finissima pomice in polvere.
Mano a mano che la superficie viene lavorata e levigata si ottiene una finitura via via sempre più brillante fino a raggiungere una finitura che comunemente viene detta “a specchio”.
In alternativa ad una finitura brillante si può ricorrere all’utilizzo finale della cera che invece dona un effetto opaco alle superfici.

Per iniziare a risparmiare, avere informazioni
o ricevere un preventivo, gratuito e senza impegno, contattaci
su WhatsApp o chiama il 3922731648

Call Now Button