Trattamento antiacaro

Trattamento antiacaro

Oltre ai tarli, una minaccia per mobili, poltrone, sedie, divani, pavimenti in parquet, travi è rappresentata dagli acari, una sottoclasse di aracnidi di piccolissime dimensioni, e nello specifico dall’acaro Pyemotes venticosus, conosciuto anche come “acaro del legno” o “acaro del tarlo”, e dallo Scleroderma domesticus, che vivono parassitando i tarli del legno e che si trovano nelle gallerie che essi scavano nei mobili.

Per quanto riguarda il Pyemotes venticosus, si tratta di un parassita invisibile a occhio nudo, lungo 0,2 mm, che punge il tarlo iniettandogli delle neurotossine che lo paralizzano per poi cibarsene.
Purtroppo, soprattutto le femmine appena fecondate, in cerca di cibo anche al di fuori delle gallerie scavate dai tarli, possono pungere accidentalmente anche l’uomo (possono infatti anche nutrirsi di frammenti organici che si trovano sulla pelle di umani e animali) e provocare una reazione cutanea con arrossamento della zona colpita, intenso prurito soprattutto notturno che può durare anche quindici giorni, che solitamente va trattata con cortisone e che talvolta può anche richiedere ricovero in ospedale a causa di possibile choc anafilattico.
La reazione alle punture (che possono essere anche centinaia e che solitamente interessano la zona del tronco) si può manifestare anche molte ore dopo l’esposizione della cute all’acaro, rendendo talvolta difficile capire in quale luogo si sia stati punti.

Altro parassita che vive in prossimità dei tarli è lo Scleroderma domesticus, molto simile a una formica e dotato di un aculeo all’estremità dell’addome, che parassita le larve di insetti che vivono nel legno. Le femmine infatti pungono la larva e vi depositano le uova. Anche questo parassita può accidentalmente pungere l’uomo e provocare fastidiose dermatiti pruriginose.

Per eliminare gli acari non sono sufficienti le pulizie ordinarie. Essi infatti sono presenti anche negli ambienti più puliti e ciò che è possibile fare è controllare la loro presenza perché non causino problemi.
Fino a qualche tempo fa, per eliminare gli acari dai mobili tarlati, fino a qualche tempo fa si utilizzavano metodi chimici a base di bromuro di metile, fosfina e acido cianidrico, oggi vietati dalla normativa europea perché altamente tossici e nocivi per la salute.
I metodi che oggi vengono utilizzati e che garantiscono una completa risoluzione al problema in modo ecologico e non nocivo per la salute riguardano soprattutto:

tecnica a microonde: uova, larve e adulti presenti nei mobili vengono bruciati con una temperatura di 50-60 °C;

trattamento con azoto liquido: si interviene causando un’ustione criogenica sui parassiti in ogni loro fase di vita (uovo, ninfa, larve, adulto);

disinfestazione anossica con anidride carbonica: l’intervento su uova, larve, pupe e adulti consiste nella mancanza di ossigeno e acqua in atmosfera controllata.

Nel suo laboratorio, AssoDiBastoni utilizza la disinfestazione in camera anossica con anidride carbonica. Secondo la nostra esperienza, consideriamo questo trattamento più sicuro per debellare nel giro di dodici, sedici giorni e in modo definitivo l’infestazione senza causare danni ai mobili. Anche se nella maggior parte dei casi i trattamenti termici non intaccano la struttura del legno, potrebbero infatti talvolta risultare dannosi per lo strato di lucidatura dei mobili e comprometterne l’estetica. Con la disinfestazione in camera anossica, invece, questa è definitiva, ecologica e non lesiva dei manufatti.

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