Gli strumenti del restauratore, un sintetico glossario

Gli strumenti del restauratore sono molteplici e quasi tutti manuali; alcuni, addirittura, il professionista li costruisce da sé a seconda delle necessità.
Ecco quali sono quelli fondamentali che non mancano mai in un laboratorio di restauro che, vogliamo ricordare, dovrebbe comunque sempre essere ben areato e libero da polveri.

Altro consiglio: tenere sempre tutte le attrezzature pulite e asciutte. Gli arnesi da taglio vanno inoltre manutenuti con la lama ben affilata per poter lavorare in modo preciso e accurato.
Tra i vari strumenti del restauratore abbiamo voluto inserire anche quelli indispensabili per la sicurezza e la salute del restauratore durante il lavoro.

Archetti: si tratta di archetti in ferro che servono per tenere in posizione gli incollaggi degli elementi più piccoli e di quelle parti che non si riescono a tenere serrate con i morsetti.

Banco da lavoro: il piano di lavoro deve essere robusto, in legno duro e compatto, tanto da non vibrare mentre si lavora. Il banco da lavoro del restauratore presenta due morse, una verticale e una orizzontale, e dei fori equidistanti che servono per fissare i pezzi durante la lavorazione.

Bisturi: ce ne sono di molti tipi (per esempio a lancia, a pancia…); si tratta di un attrezzo che il restauratore utilizza per molte operazioni, molto versatile. In pratica indispensabile per i lavori di restauro.

Cacciavite: di varie tipologie e dimensioni.

Carta abrasiva: è necessario averla in varie grammature, da quelle più sottili fino a quelle più ruvide.

Chiodi: in varie misure.

Cunei: ce ne sono in plastica e in legno; si utilizzano soprattutto per lo smontaggio del mobile.

Cutter professionali.

Fornello e pentola: servono per sciogliere a bagnomaria collanti e cere. Le colle che si utilizzano più frequentemente per il restauro sono quelle naturali (animali e vegetali), ma non mancano anche quelle sintetiche.

Guanti in lattice: per prevenire qualsiasi possibile irritazione da sostanze e preservare la salute delle mani.

Martello: potranno essere utili vari tipi di martello, tra cui il martello da carpentiere e il martello da impiallacciatura.

Mascherina: a seconda dei diversi tipi di intervento, andrebbero sempre utilizzate mascherine di protezione, dotate di filtro se si utilizzano solventi e sostanze che potrebbero essere tossiche o se si carteggia producendo polveri lignee.

Mazzuolo di legno: si tratta di un martello a manico corto usato sia per l’aggiustamento delle commessure, sia per battere sui manici degli arnesi.

Mollette: sono utili per bloccare piccole parti che vanno incollate.

Morsetti per legno: sono indispensabili per fissare il pezzo in lavorazione e per tenere in pressione due pezzi che vanno incollati. Da ricordare che vanno sempre utilizzati con degli spessori per evitare danni ai mobili.

Nastri, scotch, film adesivi: di vario tipo, compreso nastro adesivo in carta, utilizzato per molte operazioni.

Paglietta metallica: da utilizzarsi per la sverniciatura.

Pialla e pialletto: tra i vari tipi di pialla, nel restauro si utilizza molto il pialletto, che serve soprattutto per ripristinare lo scorrimento di superfici piane, come per esempio cassetti e guide. Altri tipi di pialla utilizzati nel restauro, la pialla per modanature (o bastone) che ha la lama sagomata in molte diverse forme e la sponderuola, una pialla senza le coste laterali.

Pennellessa: viene utilizzata per le spolverature.

Pennelli: vengono utilizzati in modo particolare quelli piatti, in setola di bue, di varie misure e di buona qualità.

Pietre da affilatura: di grana diversa, servono per affilare il taglio delle lame degli strumenti da taglio, cosa indispensabile per una lavorazione corretta e precisa.

Pinze: utilizzate per stringere, bloccare ed estrarre.

Pinzette: si tratta in pratica di pinze chirurgiche da utilizzarsi per le puliture e altri lavori di restauro dove è necessaria la massima precisione.

Rasiera: si utilizza per levigare piccole asperità e rimuovere strati di colla e vernice senza utilizzare solventi.

Raspa: utile per lavorare il legno nella direzione delle venature del legno.

Seghe: per il restauro possono essere utili vari tipi di sega e seghetto (per esempio da impiallacciatura, da traforo), ma soprattutto il segaccio, ovvero una sega manuale rigida a denti fini, da utilizzare preferibilmente sul banco con una guida, che viene impiegata per non scheggiare i bordi esterni del taglio.

Scalpelli e sgorbie da legno: di varia forma e larghezza, si utilizzano per asportare porzioni di legno e rendere più regolari le superfici, per fare intagli, rifinire, realizzare integrazioni.

Spatole: di varie grandezze, utilizzate soprattutto per l’applicazione dello stucco; quelle utilizzate per il restauro sono solitamente in acciaio, presentano manico in legno e hanno elevata flessibilità per affrontare anche i lavori più delicati per i quali è necessario il massimo controllo.

Spazzole di saggina: utili per la pulitura, in caso di incrostazioni.

Strumenti per misurare e tracciare: si tratta di righe, squadre, compassi, metro allungabile, calibro di precisione, coltelli per tracciare le linee guida per il taglio, matite da falegname, graffietti (per tracciare linee parallele a un bordo), carta da lucido o carta carbone per riprodurre i pezzi di piallaccio o di intarsio mancanti.

Tenaglie: sono necessarie per l’estrazione di chiodi e per altre operazioni.

Trapano: si utilizza per lo più quello a mano, di precisione.

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